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October 30, 2025
L'uso delle bacchette: mangiare il sushi con rispetto e stile

Impugnare un paio di “hashi” non è solo questione di tecnica: è un gesto che racconta millenni di cultura, rispetto e una filosofia del cibo che trasforma ogni boccone in un piccolo rituale.

October 30, 2025
L'uso delle bacchette: mangiare il sushi con rispetto e stile

Impugnare un paio di “hashi” non è solo questione di tecnica: è un gesto che racconta millenni di cultura, rispetto e una filosofia del cibo che trasforma ogni boccone in un piccolo rituale.

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Impugnare un paio di “hashi” non è solo questione di tecnica: è un gesto che racconta millenni di cultura, rispetto e una filosofia del cibo che trasforma ogni boccone in un piccolo rituale.

Dalle corti imperiali fino alle nostre tavole

Quando ordini sushi di qualità a Milano, non stai semplicemente ricevendo pesce crudo e riso. Stai aprendo una finestra su un mondo dove ogni dettaglio conta, dove la forma è sostanza e il modo in cui tocchi il cibo parla più di mille parole. Le bacchette – o hashi, come le chiamano i giapponesi – sono l'alfabeto di questo linguaggio silenzioso.

Le bacchette hanno radici antichissime: nate in Cina oltre 3000 anni fa, sono state poi adottate in Giappone e adattate alle esigenze della cucina locale. Quelle giapponesi, più corte e appuntite rispetto alle cinesi, rispondono a una necessità precisa: afferrare con delicatezza bocconi piccoli e compatti, come i nigiri e i maki, senza rovinarne la forma.

Lo Sapevi? Esistono oltre 400 regole non scritte sull'uso delle bacchette in Giappone. In epoca Edo (1603-1868), le bacchette erano considerate così personali che condividerle era un gesto di intimità estrema, riservato solo ai familiari più stretti.

Una questione di dita (e di pazienza)

Il corretto utilizzo delle bacchette non è un’arte immediata, ma richiede pratica e controllo.

Dimentichiamo l'idea che sia "solo" una questione di coordinazione. Impugnare le bacchette è un gesto di armonia tra controllo e stile: la bacchetta inferiore resta ferma, appoggiata tra pollice e anulare, mentre l’altra, guidata da indice e medio, compie i movimenti corretti per pinzare il cibo.
All'inizio sembra impossibile. Poi, improvvisamente, il tuo cervello e le tue dita si adattano. E quando afferri quel primo nigiri senza farlo disintegrare, senti una piccola scintilla di trionfo!

Il galateo, spiegato bene

In Giappone le bacchette sono considerate una sorta di estensione della mano e, per questo, il loro uso è regolato da un vero e proprio galateo.

Mai, mai, mai:

  • lasciarle sparse sul tavolo: si appoggiano ordinatamente su un poggia bacchette o sul tavolo stesso;
  • passare il cibo da una bacchetta all’altra, poiché ciò ricorda un rito funebre verso gli antenati, né piantarle nel riso in verticale, gesto che porta con sé lo stesso significato;
  • infilzare il cibo come fosse uno spiedo.

Lo sapevi? Il gesto di puntare le bacchette verso qualcuno (sashi-bashi) è considerato un atto ostile, quasi come puntare un dito accusatorio. In epoca feudale, poteva essere interpretato come una minaccia.

Dalle corti imperiali fino alle nostre tavole

Quando ordini sushi di qualità a Milano, non stai semplicemente ricevendo pesce crudo e riso. Stai aprendo una finestra su un mondo dove ogni dettaglio conta, dove la forma è sostanza e il modo in cui tocchi il cibo parla più di mille parole. Le bacchette – o hashi, come le chiamano i giapponesi – sono l'alfabeto di questo linguaggio silenzioso.

Le bacchette hanno radici antichissime: nate in Cina oltre 3000 anni fa, sono state poi adottate in Giappone e adattate alle esigenze della cucina locale. Quelle giapponesi, più corte e appuntite rispetto alle cinesi, rispondono a una necessità precisa: afferrare con delicatezza bocconi piccoli e compatti, come i nigiri e i maki, senza rovinarne la forma.

Lo Sapevi? Esistono oltre 400 regole non scritte sull'uso delle bacchette in Giappone. In epoca Edo (1603-1868), le bacchette erano considerate così personali che condividerle era un gesto di intimità estrema, riservato solo ai familiari più stretti.

Una questione di dita (e di pazienza)

Il corretto utilizzo delle bacchette non è un’arte immediata, ma richiede pratica e controllo.

Dimentichiamo l'idea che sia "solo" una questione di coordinazione. Impugnare le bacchette è un gesto di armonia tra controllo e stile: la bacchetta inferiore resta ferma, appoggiata tra pollice e anulare, mentre l’altra, guidata da indice e medio, compie i movimenti corretti per pinzare il cibo.
All'inizio sembra impossibile. Poi, improvvisamente, il tuo cervello e le tue dita si adattano. E quando afferri quel primo nigiri senza farlo disintegrare, senti una piccola scintilla di trionfo!

Il galateo, spiegato bene

In Giappone le bacchette sono considerate una sorta di estensione della mano e, per questo, il loro uso è regolato da un vero e proprio galateo.

Mai, mai, mai:

  • lasciarle sparse sul tavolo: si appoggiano ordinatamente su un poggia bacchette o sul tavolo stesso;
  • passare il cibo da una bacchetta all’altra, poiché ciò ricorda un rito funebre verso gli antenati, né piantarle nel riso in verticale, gesto che porta con sé lo stesso significato;
  • infilzare il cibo come fosse uno spiedo.

Lo sapevi? Il gesto di puntare le bacchette verso qualcuno (sashi-bashi) è considerato un atto ostile, quasi come puntare un dito accusatorio. In epoca feudale, poteva essere interpretato come una minaccia.

Un aiuto dalla tradizione

Respira. Rilassati. Ecco la verità che ti farà sentire immediatamente meglio: i nigiri si possono mangiare tranquillamente con le mani, anzi, in molti ristoranti giapponesi è considerato normale e profondamente tradizionale. L'importante è farlo con grazia, capovolgendo delicatamente il pezzo per intingere solo il pesce nella salsa di soia (mai il riso, che si rovinerebbe).

Ecco perché se sei alle prime armi puoi mangiare con le mani mentre ti eserciti provando a sollevare piccoli oggetti, finché la presa non diventa naturale. Il segreto è muovere solo la bacchetta superiore, mantenendo l’altra ben salda.

Più che una tecnica, un ponte culturale

Ordinare il sushi di alta qualità da AJI significa portare il Giappone nella tua casa. E quando impugni due semplici bacchette di legno, non stai solo mangiando: stai partecipando a un dialogo culturale che attraversa oceani e secoli.

Ogni nigiri afferrato con delicatezza, ogni maki sollevato senza pressione eccessiva, è un piccolo inchino di rispetto verso chi ha preparato quel cibo e verso una tradizione che considera ogni pasto un momento sacro.

Buon appetito. O, come dicono a Tokyo: itadakimasu: ricevo con gratitudine questo cibo.

Bonus curiosità

  • In Giappone le bacchette per bambini sono spesso decorate con personaggi o colori vivaci, per rendere l’apprendimento divertente.
  • Esistono bacchette cerimoniali più lunghe, usate nei riti shintoisti.
  • Regalare bacchette è considerato un augurio di prosperità e lunga vita, perché sono sempre usate in coppia, come simbolo di armonia.
  • Esiste persino una "Giornata delle bacchette”, il 4 agosto, in cui si celebra questo utensile millenario.

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